DIAGNOSTICA EDILE


Servizi di diagnostica edile

MAPPATURA DEI DISTACCHI

Diagnosi distacchi risalita capillare


Il contatto delle fondazioni con l'acqua (come a Venezia), con il terreno fortemente umido o addirittura con una falda freatica, provoca per effetto dell'assorbimento da parte dei materiali aree di risalita capillare.

L'altezza di risalita capillare è inversamente proporzionale al diametro dei pori dei materiali, ad esempio in muri di mattoni la cui porosità varia tra 1 e 10 μ, l'altezza massima teorica di risalita varierà tra 15 cm e 1,5 m.

Nella realtà è difficile che ci si possa mai trovare di fronte a murature in cui l'altezza massima dell'umidità abbia raggiunto valori vicini a quelli teorici, perché in una muratura reale l'altezza effettivamente raggiungibile dall'umidità è sempre inferiore a quella massima potenziale; cioè l'altezza che l'acqua raggiungerebbe se si impedisse l'evaporazione delle sottostanti superfici della stessa muratura. Dal punto di vista conservativo tutti i danni da umidità insorgono non al momento in cui il materiale assorbe acqua (fatta eccezione per i danni meccanici da dilatazione o rigonfiamento e per la minore resistenza meccanica che l'umidità produce in molti materiali igroscopici), ma quando l'acqua evapora e il materiale si asciuga.

L'acqua all'interno delle murature è sempre presente sotto forma di soluzione salina da cui possono separarsi sali anidri o idrati che provocano danni ai materiali. La migrazione e ricristallizzazione dei sali solubili trasportati dall'acqua costituisce il principale meccanismo di alterazione dei materiali lapidei. La forma e l'entità del danno dipendono dalla porosità e dalla igroscopicità del materiale.

L'H2O, soprattutto se molto pura, provoca lo scioglimento dei sali che incontra nel suo percorso per depositarli altrove, lo stesso accade per l'H2O d'infiltrazione, nel suo viaggio inverso, dall'alto al basso.

PROCEDURA DI INTERVENTO

In cosa consiste la procedura d'intervento?

Nel caso di indagine le soluzioni di continuità vengono evidenziate con tecniche di termografia attiva. In questo caso, la “bolla d’aria” contenuta nel distacco fungendo da isolante termico e possedendo una minore massa per unità di superficie, diviene, a parità di energia ricevuta, più calda rispetto alle aree limitrofe “sane”.

Nel caso di superfici esterne il calore è offerto dall'irraggiamento solare, mentre nel caso di superfici interne bisogna operare con il metodo passivo.

LA PROCEDURA D'INTERVENTO CONSISTE IN:

  • Valutazione del moto solare
  • Valutazione dei flussi ventosi e delle condizioni meteo
  • Termografia con coordinate gps
  • Post elaborazione dei termogrammi acquisiti
  • Identificazione delle aree termiche di rilevanza diagnostica
  • Redazione di un report con i termogrammi più importanti
  • Georeferenziazione dei termogrammi sul prospetto generale

Il degrado salino


I sali che con più frequenza si trovano nei materiali lapidei sono:

SOLFATO DI CALCIO:

  1. Solfato di calcio, gesso, bassanite, anidrite
  2. solfato di magnesio, presente in varie forme idrate, lo si trova con più frequenza in ambiente rurale: epsomite o sale di epson, kiersite
  3. solfato di sodio, presente in forma idrata o anidra, lo si trova maggiormente in ambiente urbano: mirabilite, thenardite

I carbonati di Na e K derivano dai rispettivi ossidi contenuti nei leganti idraulici che vengono carbonatati dalla CO2 dell'atmosfera. I carbonati si trovano anche nelle acque naturali e negli inerti delle malte. Il carbonato di sodio, si trova in varie forme idrate:

  1. natron o natrite
  2. thermonatrite

Il carbonato di calcio, oltre ad essere presente come elemento costituente nei marmi e nelle pietre calcaree, lo troviamo anche negli affreschi e nei dipinti murali in generale, in quanto si forma per carbonatazione.

I nitriti e nitrati. I nitriti non si trovano molto spesso nei materiali lapidei, si ossidano rapidamente trasformandosi in nitrati. La decomposizione di materiale organico azotato produce nitriti: si possono trovare questi tipi di sali su un materiale lapideo se vi sono infiltrazioni di acque di scarico o comunque provenienti da zone in cui esiste materiale organico in via di decomposizione.

I nitrati di calcio e magnesio cristallizzano solo quando l'UR raggiunge valori inferiori al 50%: nitrocalcite nitro magnesite.

I cloruri - i cloruri di calcio e magnesio non riescono a cristallizzare in condizioni normali anche se presenti in grande quantità, a causa della loro elevata igroscopicità: antarticite CaCl2 6H2O, sale deliquescente bischofite, sylvite KCl.

PROCEDURE D'INTERVENTO

Sfondellamento solaio


Lo sfondellamento dei solai viene determinato a causa dell'eterogeneità dello stesso infatti la presenza nei comuni solai misti di una parte piena in cemento armato (travetti) ed una parte di alleggerimento (blocco in laterizio) fa sì che si possano presentare, col trascorrere degli anni ma anche in un lasso di tempo piuttosto breve dalla messa in esercizio, effetti negativi e (diremo genericamente) Lo sfondellamento dei solai può essere causato anche da infiltrazioni, allagamenti, errato impiego dei locali o con modalità non previste, ad esempio per locali sauna, piscina, senza opportune attenzioni, ecc.).

Pertanto la diagnosi dello sfondellamento risulta essere estremamente importante e tra le indagini più spedidive vi è la termografia.

Contro il pericolo improvviso dello sfondellamento l’unica soluzione è il controllo sistematico dell’integrità dei plafoni. L’analisi dei plafoni consente di valutarne lo stato, individuando la presenza di zone ammalorate e quindi a rischio sfondellamento. Gli studi sul fenomeno hanno consentito di capire quali siano le informazioni e i metodi migliori per una corretta prevenzione. Una semplice battitura manuale, anche se eseguita dal migliore dei tecnici, non riesce a fornire tutte le informazioni necessarie e rimane comunque una valutazione soggettiva.

METODO STRUMENTALE DI INDAGINE

Analisi mediante fotocamera ad infrarosso


È il metodo strumentale di indagine non distruttiva studiato e collaudato per individuare anomalie nella conformazione del solaio. L’osservazione strumentale permette di individuare lo scheletro strutturale, l’orditura dei solai e la presenza o meno dei rompitratta.

L’individuazione delle travi principali e di quelle secondarie permette di formulare alcune ipotesi sulla deformabilità degli impalcati e di individuare irregolarità nelle luci e nelle geometrie.

La sensibilità di misurazione permette di rilevare la presenza di infiltrazioni, umidità e stati ammalorati che spesso producono il deperimento del laterizio o dello strato di intonaco causando il successivo distacco.

L’osservazione all’infrarosso, effettuata con precisione sull’intera superficie da indagare permette anche di individuare i punti in cui procedere alla successiva analisi costruttiva.

DEMOLIZIONI LOCALIZZATE

Analisi costruttiva dei solai


Si eseguono piccole demolizioni localizzate nel solaio che permettono di definirne la tipologia e di constatare le geometrie dei manufatti. Solo un solaio con laterizio di alleggerimento può essere soggetto a sfondellamento.

La presenza di curvature sui setti, impurità nell’impasto o colorazioni particolari dovute ai processi produttivi, forniscono importanti elementi alla valutazione.

L’individuazione di impalcati realizzati con tavelloni di alleggerimento, permette la corretta interpretazione dei risultati durante la battitura e la taratura delle strumentazioni. Anche l’osservazione della consistenza dell’intonaco ed il relativo spessore forniscono le informazioni necessarie all’individuazione del grado di rischio connesso ad un eventuale cedimento.

Il distacco del solo strato di intonaco, anche se talvolta trascurato, interessa solitamente porzioni di superficie molto più estese, proporzionalmente con i carichi in gioco. La corretta preparazione del supporto in laterocemento costituisce l’elemento principale per la corretta conservazione dell’aderenza.

Quanto pocanzi rassegnato può venire agevolmente superato tramite l'indagine termografica rivolta presso l'intradosso del solaio purché effettuata tramite macchine radiometriche di eccellenza.

Procedura d'intervento:

  • mappatura dettagliata della tessitura del solaio
  • un accurato rilievo fessurativo del solaio - fessure, crepe, spanciature, avvallamenti;
  • un’indagine TERMOGRAFICA per rilevare: l’orditura del solaio, le zone umide ed evidenziare le zone di disomogeneità del solaio, mettendo in evidenza le zone laddove potrebbero essere possibile ed attendibili, degradazione locali e distacco dell’intonaco dal supporto, o pignatte rotte.
  • la mappatura dell’orditura del solaio per approntare un valido criterio di intervento.
  • approfondimento tramite una indagine sonica o battitura manuale su aree sospette rilevate tramite la termografia
  • mappatura dettagliata secondo 5 classi di rischio delle zone e aree investigate.
  • Lavori eseguiti in diversi comuni

    • COMUNI PROVINCIA DI TARANTO - TERMOGRAFIA  (ricerca perdite idrauliche, infiltrazioni, verifica isolamento termico (ponti termici), muffa e condensa, verifica impianto elettrico e fotovoltaico, ecc.): TARANTO, GROTTAGLIE, MASSAFRA, MARTINA FRANCA, MANDURIA, GINOSA, CASTELLANETA, SAVA, MOTTOLA, PALAGIANO, SAN GIORGIO JONICO, LATERZA, STATTE, CRISPIANO, PULSANO, LIZZANO, SAN MARZANO DI SAN GIUSEPPE, LEPORANO, PALAGIANELLO, CAROSINO, AVETRANA, MONTEIASI, MARUGGIO, FRAGAGNANO, TORRICELLA, MONTEMESOLA, FAGGIANO, MONTEPARANO, ROCCAFORZATA.
    • COMUNI PROVINCIA DI BRINDISI - TERMOGRAFIA  (ricerca perdite idrauliche, infiltrazioni, verifica isolamento termico (ponti termici), muffa e condensa, verifica impianto elettrico e fotovoltaico, ecc.): BRINDISI, CAROVIGNO, CEGLIE MESSAPICA, CELLINO SAN MARCO, CISTERNINO, ERCHIE, FASANO, FRANCAVILLA FONTANA, LATIANO, MESAGNE, ORIA, OSTUNI, SAN DONACI, SAN MICHELE SALENTINO, SAN PANCRAZIO SALENTINO, SAN PIETRO VERNOTICO, SAN VITO DEI NORMANNI, TORCHIAROLO, TORRE SANTA SUSANNA, VILLA CASTELLI.
    • COMUNI PROVINCIA LECCE - TERMOGRAFIA  (ricerca perdite idrauliche, infiltrazioni, verifica isolamento termico (ponti termici), muffa e condensa, verifica impianto elettrico e fotovoltaico, ecc.): LECCE, NARDO', GALATINA, COPERTINO, CASARANO, GALLIPOLI, TRICASE, GALATONE, SURBO, TREPUZZI, MAGLIE, SQUINZANO, VEGLIE, LEVERANO, MONTERONI DI LECCE, UGENTO, TAVIANO, CAVALLINO, CARMIANO, TAURISANO, LIZZANELLO, MATINO, MELENDUGNO, RUFFANO, ARADEO, MARTANO, SALICE SALENTINO, SAN CESAREO DI LECCE, NOVOLI, MELISSANO, VERNOLE, CALIMERA, SCORRANO, ALLISTE, ALESSANO, COLLEPASSO, POGGIARDO, SANNICOLA, PORTO CESAREO, GUAGNANO, SAN DONATO DI LECCE, OTRANTO, CORSANO, SOLETO, PRESICCE, NEVIANO, CASTRIGNANO DEL CAPO, GAGLIANO DEL CAPO, TUGLIE, MURO LECCESE, SPECCHIA, CASTRO, SAN PIETRO IN LAMA, GIUGGIANELLO, SURANO, CANNOLE, MARTIGNANO, MELPIGNANO.
    • COMUNI PROVINCIA DI BARI - TERMOGRAFIA  (ricerca perdite idrauliche, infiltrazioni, verifica isolamento termico (ponti termici), muffa e condensa, verifica impianto elettrico e fotovoltaico, ecc.): BARI, ALTAMURA, MOLFETTA, BITONTO, MONOPOLI, CORATO, GRAVINA IN PUGLIA, MODUGNO, GIOIA DEL COLLE, TRIGGIANO, TERLIZZI, PUTIGNANO, SANTERAMO IN COLLE, CONVERSANO, NOICATTARO, NOLA DI BARI, RUVO DI PUGLIA, ACQUAVIVA DELLE FONTI, GIOVINAZZO, CASAMASSIMA, CASTELLANA GROTTE, NOCI, RUTIGLIANO, VALENZANO, POLIGNANO A MARE, LOCOROTONDO, BITETTO, BITRITTO, ALBEROBELLO, BINETTO

STRUMENTI DIAGNOSTICI

Building


L’utilizzo di strumenti diagnostici specifici, consente la conoscenza puntuale del costruito, restituendo dati quantitativi e qualitativi utili a progettisti, CTU, imprese, enti pubblici e privati e amministratori di condominio per una scelta di intervento basata su dati SCIENTIFICI.

  • TERMOGRAFIA:  leggere la tessitura muraria e ponti termici.
  • TERMOGRAFIA - PULL-OFF: Individuare e mappare gli elementi prospettici in fase di distacco e determinare la relativa resistenza a trazione diretta.
  • TERMOGRAFIATERMOFLUSSIMETRIA- MONITORAGGIO AMBIENTALE:  individuare aree di dispersione  misura della trasmittanza ( W / m² K.) in opera e registrazione della T, UR % e T rugiada a lungo termine.
  • SONREB:  determina la resistenza R c di un calcestruzzo in opera correlandolo la velocità ultrasonica e l'indice di rimbalzo.
  • TOMOGRAFIA SONICA 2D: sfruttando le caratteristiche elastico-dinamiche dei materiali, si mappano le soluzioni di continuità nel materiale o muratura.
  • ENDOSCOPIA:  consente la visione indiretta di aree non accessibili.
  • TEST DELLA CARBONATAZIONE:  indica la profondità di alterazione del c.a.

Sonreb e carbonatazione per una conoscenza di dettaglio del c.a.


Nella parte conclusiva della norma UNI 9944:1992 è riportata l'indicazione delle informazioni minime che devono essere contenute nel resoconto di una prova di carbonatazione. Per ordinare le informazioni inerenti la prova è stata predisposta un'apposita scheda di rilievo che organizza le misurazioni effettuate e consente una rapida lettura di sintesi di ogni prova.

La scheda di rilievo, oltre ad indicare la data del prelievo ed i dati della struttura oggetto di analisi, riporta le principali indicazioni relative all'identificazione della prova e all'esito del rilievo.

In particolare è riportata la classe di esposizione ai sensi della Norma UNI EN 206, l'orientamento della superficie e l'ambiente in cui si trova il manufatto.

L'esito del rilievo riporta le principali grandezze misurate nelle diverse fasi della procedura di analisi. La determinazione del rapporto di scala tra la profondità del foro e la quantità di polvere contenuta nella provetta consente il calcolo della profondità di carbonatazione con precisione millimetrica.

La documentazione fotografica a completamento della scheda di rilievo consente l'individuazione del punto di prova e l'osservazione dell'esito del rilievo attraverso la misurazione della carbonatazione direttamente dalla provetta del campione prelevato.

La prova con ultrasuoni rientra nell'ambito dei controlli non distruttivi sul calcestruzzo e consiste nel determinare la velocità di propagazione delle onde acustiche nel calcestruzzo onde risalire alle sue proprietà fisico meccaniche.
Questo tipo di prova non distruttiva e non invasi va, consente di ottenere una valutazione complessiva sulle caratteristiche del materiale, potendola estendere velocemente a molti punti.
La prova combinata prevede prima l'esecuzione di una serie di battute con lo sclerometro (fino ad un massimo di 20), con tutte le prescrizioni previste dalla norma EN 12504-2:2012; successivamente si provvede ad eseguire la prova ad ultrasuoni, con tutte le prescrizioni previste dalla norma EN 12504-4:2005.

TEST E TIPOLOGIE DI APPLICAZIONE

Prova da carico


Anche se ogni prova di carico presenta caratteristiche proprie e peculiari, in linea di, massima, per quelle più diffuse sugli orizzontamenti, si dovranno tener presenti alcuni criteri generali:

  • la zona di carico (nel caso di prove su solai) dovrà essere sufficientemente distante dalle travi o sostegni paralleli all’orditura per non risentire del loro possibile effetto collaborante che, per strutture di recente concezione, è spesso non trascurabile per la presente della cappa superiore armata;
  • la larghezza della striscia di carico (per prove con serbatoi) dovrà essere tale da interessare almeno tre travetti contigui;
  • nel caso di solaio a getto pieno la distribuzione di misura delle deformazioni verticali dovrà comprendere almeno tre punti per ciascuna delle due direzioni principali di orditura;
  • visto che di solito le prove di carico si eseguono sulla struttura grezza, al carico variabile di normativa dovrà essere opportunamente sommato quello permanente dovuto ai carichi mancanti, non ancora posati;
  • per evitare fenomeni dinamici o rotture fragili il carico di prova dovrà sempre essere applicato per gradi e secondo step di entità costante ed intervalli di tempo regolari, monitorando in continuo (ecco l’importanza di avvalersi di un’attrezzatura adeguata e professionale) gli spostamenti nei punti predefiniti e consentendo alla struttura un adeguato completamento dello stato deformativo, sia in fase di carico che in fase di scarico;
  • nel caso di solai monodirezionali sarà sempre opportuno misurare, oltre alle frecce caratteristiche della campata lungo la direzione principale (appoggi, mezzeria, quarti etc..) anche qualche valore delle deformazioni trasversali in modo da poter successivamente valutare il grado di collaborazione laterale.


Nella maggioranza dei casi il carico di prova è applicato attraverso il posizionamento di serbatoi per collaudi di idonee dimensioni, opportunamente caricati d’acqua; questo metodo ha il grande pregio di essere in grado di riprodurre più fedelmente quanto ipotizzato in fase di progetto (carico distribuito) ma comporta un tempo relativamente lungo d’esecuzione; con le dovute cautele (rischio di punzonamento o di incapacità resistente del contrasto superiore) è possibile in taluni casi simulare il carico distribuito utilizzando sistemi idraulici in grado di applicare uno o più carichi puntuali che producano un momento flettente a punti equivalente a quello teorico.

Diagnosi energetica per problemi di muffa e condensa e per studi di fattibilità

In edilizia è fatto assodato che sia d'obbligo il collaudo a fine lavori delle opere e dei manufatti eretti. Il collaudo altro non è che la verifica finale di quanto realizzato in modo che si dimostri aderente e rispondente al progetto e di conseguenza conforme ai valori minimi di Legge ammessi.

Si ricorda che la disciplina del collaudo prevede che l'incaricato certificatore/collaudatore sia nelle condizioni di terzietà rispetto al progettista, costruttore, committente e che non abbia alcun conflitto di interesse con gli attori coinvolti nel processo edificatorio.

Attraverso la diagnosi strumentale è possibile studiare, monitorare e caratterizzare energeticamente quelle aree caratterizzate dalla perdita del carico energetico, valutando le reali prestazioni della classe energetica di un edificio o determinando le cause che creano la formazione di patine biologiche

INDAGINI PER IL COLLAUDO ENERGETICO PRESTAZIONALE DELLE SUPERFICI OPACHE

Termografia: valutazione delle aree in cui si realizzano punti singolari come i ponti termici o intere aree coinvolte nella dissipazione energetica

termoflussimetria: verifica della trasmittenza in opera con registrazione ai fini della progettazione o per la verifica dei parametri energetico - prestazionali di una superficie opaca: solaio, tompagno, muratura di confine.

monitoraggio ambientale: registrazione dei parametri termo igrometrici al fine di valutare il RISCHIO MUFFA E CONDENSA.

endoscopia: tramite una ispezione diretta è possibile valutare e individuare l’esatta stratigrafia dell’elemento indagato.

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